Si parla molto di reti in ambito imprenditoriale ma è necessario definire bene cosa si intende con questo modello di aggregazione. Molte forme di aggregazione vengono definite reti con la possibilità che si crei una certa confusione. In questo breve articolo si cercherà di valutare i diversi modelli per analizzare quali sono più adatte e conformi allo sviluppo e al successo delle imprese o dei singoli che ne fanno parte.
Partiamo dal concetto di aggregazione. L’aggregazione è un processo in cui gruppi di individui, che abbiano interessi e tendenze comuni, possono incontrarsi e svolgere insieme attività varie. Da dove nasce la necessità di aggregarsi? Ci sono più risposte a questa domanda. Individui o imprese possono aggregarsi per fare massa critica per risolvere problemi o situazioni difficilmente affrontabili da soli, oppure per condividere conoscenze e informazioni per un accrescimento della cultura personale o imprenditoriale, oppure condividono un obiettivo in comune e creano le basi per raggiungerlo insieme, oppure per collaborare per creare i presupposti per ricercare e sviluppare nuovi prodotti o servizi e così via.
Le forme di aggregazione sono molteplici e devono essere scelte opportunamente in base alle motivazioni.
Quando parliamo di rete possiamo ragionare in termini laschi definendole come un aggregato di più entità, ma con quali caratteristiche? Per rispondere a questa domanda serve fare una distinzione tra i vari modelli.
Un modello di rete molto conosciuto e datato è quello a multilivello, in inglese multilevel network, in italiano a volte viene definito come rete piramidale. Questo modello è molto utilizzato nel multilevel marketing è ha caratteristiche e regole molto particolari. Una rete multilivello ha in sé il concetto di gerarchia anche se nascosto e mitigato da una parvenza di imprenditorialità individuale. Di fatto ognuno ha la libertà di muoversi per allargare la rete, ma è una libertà effimera perché imbrigliata da una serie di regole ben definite e inviolabili.
Una rete multilivello ha principalmente un obiettivo quello di allargare a dismisura la base, alla base esistono gli agenti che a loro volta hanno il compito di crearsi una rete. Due sono i concetti per un buon funzionamento e per cominciare ad introitare denaro: l’allargamento e la profondità (più livelli). Più la propria rete è allargata e profonda maggiore è il successo.
Ma chi trae maggiore vantaggio da questa struttura di rete? Attraverso un meccanismo di retrocessioni in percentuale sulle vendite fatte dalla base sono i livelli più alti, a scapito della base. Ecco allora l’effetto motivazionale sulla base creare una propria rete. È un fenomeno autoalimentante che si chiude quando si arriva alla saturazione, ma in quello momento i creatori della rete hanno già raggiunto lauti guadagni.
In questo modello di rete la collaborazione e la condivisione sono dettate più che altro come strumento per un obiettivo di crescita della rete per raggiungere un livello che consenta ritorni economici apprezzabili. Il successo di un livello inferiore corrisponde al proprio successo, la collaborazione è focalizzata su questo obiettivo.
Da quanto sopra si può concludere che in questo modello di rete non esiste pariteticità, la base sostiene il vertice operando sia dal punto di vista commerciale sia allo solo scopo di creare una propria sottorete strutturata che gli consenta di raggiungere a sua volta guadagni ambiziosi. In questo modello di rete non serve condividere competenze o cultura, non si collabora alla realizzazione di qualcosa in comune, ognuno ha un proprio obbiettivo personale che corrisponde all’obiettivo generale: l’ampliamento della rete.
È una rete che si fonda sulla pariteticità, sulla collaborazione e sulla condivisione. L’esempio nobile di una rete di questo tipo è la rete neuronale. La rete è una maglia dove ogni nodo partecipa attivamente e allo stesso titolo. La rete ha bisogno di tutti indistintamente e gli obiettivi non possono che essere concordati e condivisi tra tutti i nodi. Se un nodo non partecipa perché pigro o destabilizzato, la maglia consente di bypassarlo e di continuare a funzionare al meglio. In questo caso si può ridurre l’efficienza ma non l’efficacia.
A questo modello di rete si rifà lo strumento di rete legiferato dallo Stato Italiano per le imprese. Il legislatore ha posto nella definizione alcuni concetti fondamentali che non si possono stravolgere ella creazione di un contratto di rete. Vediamoli.
“Con il contratto di rete più imprenditori perseguono lo scopo di accrescere individualmente e collettivamente, la propria capacità innovativa e la propria competitività sul mercato e a tal fine si obbligano, sulla base di un comune programma di rete, a collaborare in forme ed ambiti predeterminati attinenti all’esercizio delle proprie imprese ovvero scambiarsi informazioni o prestazioni di natura industriale, commerciale, tecnica o tecnologica ovvero ancora ad esercitare in comune una o più attività rientranti nell’oggetto della propria impresa.”
Innanzitutto la rete nasce da un programma stabilito e condiviso in fase di costituzione della rete da tutti i partecipanti della rete. Estremamente sbagliato che il programma venga realizzato da pochi e proposto se non imposto ai restanti futuri partecipanti alla rete. L’effetto più probabile è inserire fin dall’inizio i germi della sfiducia.
Una rete di imprese di fonda poi su una collaborazione attraverso lo scambio di informazioni e all’esercizio in comune di una o più attività rientranti dell’oggetto della propria impresa. Sembra sufficientemente chiaro la differenza con una rete multilivello.
In caso di creazione di organi di gestione essi devono contenere regole di funzionamento il più paritetiche possibili. In questo caso non devono essere presenti logiche di dominio cioè non ci devono essere presenti norme che rendono uno o più partecipanti alla rete di fatto proprietari della rete.
I risultati della rete devono essere condivisi e soprattutto la rete non deve avere meccanismi di retrocessione che di fatto inquinano la struttura paritetica con un modello a multilivello. I vantaggi della rete provenienti da un programma comunque sono il risultato dello sforzo di tutti i partecipanti della rete e ciascuno ne deve ricevere beneficio in proporzione al suo effettivo sforzo.
Esistono reti che si strutturano in modalità mista dove comunque prevedono pochi livelli e una rete a maglia nel livello più basso. Queste reti si possono definire spurie e di difficile condizione e statisticamente soggette ad un elevato turn over dei partecipanti. Infatti elementi come fiducia, condivisione e collaborazione sono spesso messe in stato di fibrillazione.
Personalmente eviterei questa tipologia di rete perché crea i presupposti per mettere in difficoltà l’elemento fiduciario.
Esistono altri tipi di aggregazione che in questo articolo non vengono presi in considerazione perché hanno struttura, modelli e meccanismi differenti rispetto a quelli tipici della rete.
Le differenze rispetto alle reti saranno trattate in un altro articolo.