FIDUCIA: ELEMENTO ESSENZIALE PER LA REALIZZAZIONE DI UNA RETE D'IMPRESA


“La fiducia non si acquista per mezzo della forza.

Neppure si ottiene con le sole dichiarazioni.

La fiducia bisogna meritarla con gesti e fatti concreti.” 

Giovanni Paolo II

Quando si viene chiamati per valutare la formazione di una rete di imprese, molti fanno come prima domanda: cosa significa fare una rete e quali vantaggi comporta?


Nessuno si pone il problema di quali siano i valori fondanti di una rete senza i quali non è possibile realizzarla, non ci si crea un minimo dubbio sul fatto che insieme un gruppo di imprese devono poter condividere un programma in comune.


Tutte le perplessità iniziali sono centrate sul fattore economico, quali sono i risultati, quali i benefici economici previsti, cosa ci guadagno come impresa avventurandomi con altri in un nuovo percorso insieme ad altre realtà imprenditoriali.


Questo comportamento è figlio di una visione sicuramente concreta e facente parte del pensiero imprenditoriale che però è in se limitata. Difficilmente con un’abituale comportamento “aggressivo” in termini concorrenziali di mercato l’imprenditore può pensare ad un modello di pensiero allargato a nuove e diverse condotte che mettano in primo piano valori complementari a quelli puramente economici.


A volte la confusione legata all’inesperienza nel modello di rete, tende a far ragionare gli imprenditori prima di tutto nelle regole di gestione, di ingaggio, di suddivisione dei benefici. Si comincia a discutere subito di percentuali nei conferimenti per i costi, negli eventuali guadagni, la loro quantificazione e la loro suddivisione, il tutto permeato da una esacerbante diffidenza e da una strenua difesa della propria posizione.


Questa situazione parte da un germe molto pericoloso per la nascita e la persistenza della rete: la mancanza di fiducia.


La fiducia è una virtù assai difficile da applicare e perseguire. Da millenni l’uomo ha risolto molti contrasti con le guerre, molte volte per mancanza di fiducia nei confronti degli altri o della possibilità di trovare soluzioni pacifiche.


La fiducia è un seme che va innaffiato e una volta germinato coltivato con molta cura e concimato, è come una pianta molto delicata, ci vuole molto poco per farla morire.


L’uomo in se tende ad essere circospetto confronti della realtà che lo circonda e vede a volte più nemici che amici, figuriamoci nel campo imprenditoriale dove anni di crisi economica hanno creato i presupposti per una sfrenata individualità e per comportamenti non sempre irreprensibili. L’etica ha lasciato il posto al tutto è concesso per difendere la propria posizione acquisita. Nessuno scrupolo la mia sopravvivenza a costo della fine altrui.


In questo contesto la stretta di mano che decenni fa significava un patto d’onore dove ora ha lasciato il posto a indispensabili pagine e pagine di contratto che offrano le necessarie garanzie per salvaguardarsi dai “furbetti di quartiere”.


Nonostante questi presupposti la fiducia è il requisito essenziale e necessario per costruire una rete di imprese con basi solide.


Il fatto è che il modello di rete di imprese, scardina in un certo senso i luoghi comuni e le convinzioni che hanno accompagnato gli imprenditori negli ultimi anni e richiede per questo motivo una svolta importante nel modo di pensare ed agire per fare business. Forse questo è il motivo che una rete di imprese trova maggior humus nelle nuove generazioni imprenditoriali.


Chiaramente nessuno è così sciocco di pensare che non sia necessario porre una serie di regole che governino le azioni della rete e che indirizzino le modalità di cooperazione per raggiungere gli obiettivi del programma. Infatti la legge sulle reti di imprese ha sapientemente posto come strumento il contratto di rete con tutta una serie di punti necessari per la definizione dettagliata e organica di quanto si va a creare. Ciò non parte però dal principio della sfiducia, ma dal concetto di creare un deterrente ad eventuali azioni contrarie alla rete.


Cito un passo fondamentale della legge sulle reti di imprese che deve far riflettere, quel passo dve viene definito cos’è un contratto rete:


Con il contratto di rete più imprenditori perseguono lo scopo di accrescere individualmente e collettivamente, la propria capacità innovativa e la propria competitività sul mercato e a tal fine si obbligano, sulla base di un comune programma di rete,

q  a collaborare in forme ed ambiti predeterminati attinenti all’esercizio delle proprie imprese

q  scambiarsi informazioni o prestazioni di natura industriale, commerciale, tecnica o tecnologica

q  ad esercitare in comune una o più attività rientranti nell’oggetto della propria impresa.”


Termini come collettivamente, si obbligano, collaborare, scambiarsi informazioni o prestazioni ed esercitare i comune una o più attività, richiedono un sforzo non comune di gestire le relazioni tra le imprese e richiedono necessariamente una rapporto fiduciario.


Come creare un rapporto di fiducia? Non è certo una cosa semplice in quanto si basa sulla volontà di ciascuna impresa di credere negli altri, di condividere di fare una atto di fede confidando nell’impegno e nell’onestà di tutti i partecipanti. Ciò si basa di fatto su un contratto informale dove ciascuno si impegna ad un comportamento etico e morale contrario all’egoismo del primeggiare nel mercato a qualunque costo.


Il presupposto per creare un clima di fiducia è semplicemente composto da un binomio: conoscersi e comunicare. Un binomio che è la base della formazione di una squadra (Team) e che necessita di un team manager, un allenatore (Coach), che esterno alle parti, le aiuti a creare le premesse per una forte coesione legata all’unanime volontà di raggiungere gli obiettivi di successo.

 

Ricordiamoci, quando siamo interessati e vogliamo costruire una rete di imprese, la fiducia è quell’elemento fondante che deve essere coltivato tra le imprese di rete.